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Lo smog potrebbe favorire gli aborti spontanei precoci

Medicina Interna Redazione DottNet | 15/10/2019 12:16

Alti livelli di inquinamento sono legati a maggior rischio

Alti livelli di inquinamento atmosferico sono legati ad aborto spontaneo precoce, cioè entro le prime 12 settimane. È la conferma di quanto già era stato suggerito da un precedente studio condotto in Usa. Il nuovo lavoro, pubblicato sulla rivista Nature Sustainability, è stato condotto in Cina da Liqiang Zhang dell'Università di Pechino ed ha considerato le cartelle cliniche di 255 mila gestanti in Cina, di cui 17.500 hanno avuto un aborto spontaneo entro le prime 12 settimane, il cosiddetto aborto silente, senza sintomi.

Gli esperti hanno confrontato i livelli di inquinamento atmosferico (dal particolato fine all'ozono, al monossido di carbonio e molti altri agenti inquinanti presenti in atmosfera) nella zona di residenza di ciascuna donna con il rischio di aborto precoce. È emerso che il rischio di perdere il feto prima delle 12 settimane di gestazione sale al crescere dei livelli di inquinamento cui la donna è esposta.  Si tratta di una correlazione che di per sé non dimostra un rapporto di causa ed effetto tra smog e aborti spontanei, però, sostengono gli esperti, è possibile che gli agenti inquinanti penetrino nella placenta e vadano a danneggiare lo sviluppo fetale.  Alla luce di questo lavoro sembra sempre più tangibile la possibilità che l'inquinamento abbia un ruolo diretto nel rischio di aborto spontaneo precoce, concludono.

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fonte: Nature Sustainability

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